October 2007


Non tanto tempo fa un conoscente scriveva della Trusty Box nella classifica “i 10 motivi per cui rimango in Danimarca”, ed è stata una motivazione che ho apprezzato molto, non avendo purtuttavia mai visto coi miei occhi.

Cos’è la Trusty Box? Letteralmente è “la scatolina della fiducia”.

Ovvero, semplificare le cose.

In un ambiente tipo un ufficio o una fabbrica, o una scuola, o dovunque ci sia una comunità di gente che s’incontra, spesso il danese mette dei beni a disposizione insieme a una vaschetta (o scatolotto, o barattolo di piselli vuoto, quello che vuoi) che diventa la Trusty Box; tu prendi un bene, cacci la lira, e vissero tutti felici e contenti. Altro che macchinette supertecnologiche blindate come Fort Knox con controllo della rétina e chiave a transponder per succhiarti un euro a caffè o due a merendina con la certezza che neanche Mandrake ce la fa a fregare qualcosa.

Dove lavoro, c’è una sala ristoro, ed è un posto frequentato da gente di ogni genere: dipendenti sì, la maggior parte, ma anche esterni, gente che vedi una volta, gente di cui noi italiani -prevenuti- non ci fideremmo troppo. Nella sala ristoro c’è una Trusty Box.

Ed è una cesta piena di ognibendiddio: tavolette di cioccolata, sacchetti (sic! sacchetti!) di caramelle così pieni che la plastica è tesa, barrette energizzanti. E un foglio scritto a penna recita “7KR” che vuol dire 7 corone, meno di un euro. Tu prendi la barretta di cioccolata dadueettiemmezzo o il sacchetto che scoppia di caramelle e cacci le 7 corone nella vaschetta. Poi ogni tanto l’addetto svuota la vaschetta e va a ricomprare i beni dove costano poco.

Siccome è una cosa che fa piacere e costa poco, parecchia gente smolla la lira e si abboffa con la barretta; e la Trusty Box spesso gronda di soldi. Uno dice, aspetto che nel posto non ci sia nessuno e poi mi frego la Trusty Box e pure le cioccolate, le barrette energizzanti, le caramelle sperando che non esplodano, e tanti saluti.

Macchè.

Non succede.

Neanche i presunti tipi loschi lo fanno.

Perché? Perché è sbagliato :)

Evviva i danesi e la loro franca ingenuità. Spero davvero che nessuno stronzo venga a corrompere questa cosa bellissima che è la fiducia che la gente ha nel prossimo.

..le piccole soddisfazioni, cosa avevi capito? ;)

Nel posto dove lavoro adesso si fanno degli orari un po’ porci, nel senso che si inizia alle sette di mattina, però alle tre di pomeriggio sei fuori. Al mattino quando la sveglia suona non ci vuoi credere, però non si può dire che sia una brutta cosa se consideri l’uscita.

Poi, durante l’orario di lavoro devo dire che ci si diverte, perché la gente ha voglia di divertirsi mentre lavora: ed hanno ragione, sennò se ti rompi le palle non viene mai sera (beh, diciamo pomeriggio). Tanti sono pazzi da legare, ma così ci si diverte anche di più.

Il venerdì inoltre è un giorno speciale.

Intanto al mattino c’è un intervallo di mezz’ora con mega-colazione offerta dalla ditta. Intanto.

Non tutto tutto è offerto a dire il vero: se vuoi il super bombolone con tripla farcitura contemporanea (marmellata, insalata russa e salsa di salame) devi cacciare qualche soldino (mica tanti, a dire il vero, non ti compri neanche la brioche del giorno prima che il barista ti lascia a buon prezzo pur di liberarsene). Per il resto caffè, tè, latte, pane, burro, marmellata, biscotti, sono a disposizione dei dipendenti.

Poi si esce alle due invece che alle tre e anche questo rende il giorno speciale.

Ma la chicca è questa: alle 13:40 circa passano e dicono di mettere via tutto e di prepararsi. Perché?

Perché dalle 13:45 alle 14:00 si festeggia il weekend entrante bevendo birra, anche questa offerta dalla casa.

Non sono soddisfazioni?

PS: per i danesi l’insalata russa si chiama insalata italiana. E già questo un po’ disorienta. Poi con mia sorpresa ho scoperto che per loro esiste anche l’insalata russa. Che però è una variante dell’insalata italiana danese, ovvero l’insalata russa italiana, con dentro le rape rosse sminuzzate, che la rendono, appunto, rossa –> russa –> CCCP!