Italians Abroad


I miei genitori sono venuti in visita in Danimarca per la prima volta, e alla fine della vacanzina abbiamo fatto una di quelle che si chiamano mini-crociere, da Copenhagen a Oslo e viceversa in due giorni, attraversando il fiordo più grande della Norvegia (Oslo è là in fondo, non puoi evitarlo). Tra parentesi, è un’esperienza da provare :)

Durante la crociera, mentre i fossili (i genitori) si crogiolavano al sole stando nei punti più riparati della nave, io e Tabby spesso stavamo per affari nostri, e nel pomeriggio del ritorno, visto che fuori c’era un vento freddo maiale eravamo all’interno, nell’unico bar dove si poteva fumare (hehe) bevendo una gustosa Carlsberg alla faccia dei birrai norvegesi.

E vicino al nostro tavolo c’era un gruppo di italiani, i soliti gnorant-cafon-presuntuos, il cui discorso culturale top era “ma sì dai: i fiordi, visto uno visti tutti; se non c’è la casetta in basso ce n’è una più in alto, o cambia il colore, ma alla fine è tutta la stessa roba”.

Esattamente il tipo di italiano con cui ti repelle mischiarti, in pratica.

Tanto che quando uno di loro si è avvicinato a noi indicando una delle nostre seggiole dicendo “schiusmi plìs, chèn ai tèik dis” (“scusate, posso prendere questa”) Tabby fetentissima ha lasciato la palla a me come dire “questi qua te li gestisci tu”. Ed allora, con accento di Oxford, ma volontariamente sporcato da una leggera inflessione da rione basso di Liverpool, ho sfoderato un “you do it” (“fai pure”) con un bel sorrisone e un “vai con dio e non fermarti” nei miei pensieri; inutile preoccupazione, siccome l’unica parte della mia risposta che hanno capito è stato il sorriso :)

PHEW :)

Anche questa è una canzone di Andrea Mingardi, e narra di un tipo che è talmente sfortunato che non riesce neanche a suicidarsi “per mettere la parola fine alla sfortuna tremenda”.

E uno dice eh beh certo è una canzone, roba inventata. Sta a sentire cosa mi è successo.

Uno dei servizi che faccio per lavoro è andare all’aeroporto, accogliere gli ospiti ed accompagnarli in albergo, per farli sentire più a proprio agio visto che il danese non è proprio una lingua facile, e l’inglese non è alla portata di tutti gli Italiani.

Vado all’aeroporto per ricevere due ospiti che dovevano arrivare ad una certa ora e che sono arrivati qualcosa come 5 ore più tardi.

Cronologia degli eventi.

All’aeroporto di partenza in Italia (volo con scalo) li lasciano giù dall’aereo per overbooking.

Prendono il volo successivo e allo scalo in Germania perdono la coincidenza per 5 minuti.

Prendono il volo dopo ed arrivano finalmente in terra Danese.

Li accolgo e ci rechiamo a prendere i bagagli.

Ne manca uno su due.

Andiamo a fare il report e ci dicono che è rimasto alla stazione intermedia, e che arriverà con buona probabilità il giorno seguente. Li persuado che è tutto a posto, che l’organizzazione Danese bla bla è efficiente bla bla e alla fine prendiamo un taxi per l’albergo.

Dopo qualche chilometro il taxi buca una gomma.

Non possiamo prendere un altro taxi perché ho solo un voucher per il viaggio (era l’ultimo della giornata).

Mentre l’autista cambia la gomma, il cric scivola, la macchina cade e la leva del cric gli schiaccia malamente una mano contro la carrozzeria.

Troviamo il modo di far arrivare un altro taxi che ci porta in albergo.

Fortunatamente, almeno la prenotazione c’è.

Li lascio per tornare il giorno dopo per un Hospitality Desk in albergo (1 ora in cui fornisco informazioni turistiche).

Il giorno dopo sono pronto per partire da casa, anche in anticipo rispetto al previsto, quando senza preavviso mi colpisce la Maledizione di Montezuma (dissenteria esplosiva).

Beh almeno non ero per strada.

Non ho altri commenti su questo argomento..

Aggiornamento: i due giorni successivi sono stati di pioggia battente, con il cielo modello “senza speranza”. Inoltre, due giorni dopo, dovevamo partire per un tour guidato della città in autobus al quale hanno partecipato anche loro. Per motivi sconosciuti l’autista del bus aveva una prenotazione sbagliata, ed è arrivato in ritardo di 25 minuti.

Io lo conosco, il motivo.. :)

Aggiornamento 20 agosto 2007: stavo ripassando gli articoli per rileggermeli e vedere se c’era qualcosa che non andava. Qui c’era. Germania era scritto con la minuscola. Apro l’articolo per correggerlo e fulmineamente la Maledizione di Montezuma mi colpisce di nuovo.

Adesso ho la certezza :)

Ho deciso di inaugurare questa sezione del blog, in onore del grande Beppe Severgnini che ha scritto in modo arguto e divertente degli italiani nel mondo. Non è che voglio fare a gara, non ci sarebbe storia, però qualcosina da raccontare su quando gli Italiani approdano nella terra dei Vichinghi ce l’ho.

Perché qui, il sabato e domenica principalmente, faccio la guida turistica per Italiani, oltre a qualche servizio di supporto.

Staremo a vedere cosa succede. Ho già qualcosina di pronto :)