June 2007


Dunque ho fatto la maionese fatta in casa. Anche perché dai rifiuti (diciamo da quel che resta) della maionese salta fuori il tortino di chiari d’uovo (quello vero!) al quale aggiungo qualche pinolo che Tabby gradisce particolarmente.
Siccome le uova scadevano ne ho usate diverse, e di maionese ne è saltata fuori un bel po’. Tuttavia abboffarsi di pane fatto in casa e maionese va bene una volta, ma poi diventa noioso e antiestetico. Per cui DING idea, faccio il vitello tonnato.

Ho comprato mezzo girello, l’ho legato, lessato con tutti i crismi (no, non con i “Crismi”: con carote, cipolla, sedano, ecc), affettato sottile sottile, macinato fini fini fini tonno capperi e acciughe, unita parte della maionese, stese le fette, coperto il tutto, fatto riposare. Finito.

Arriva il momento. Tabby non ha idea di cosa sia.

La faccio sedere, servo il vino appropriato, porto in tavola il piatto coperto, e con gesto teatrale tolgo il coperchio e dico in similfrancese macheronico “et voilà, Mademoiselle: le vitèl tonnée!”

Lei esibisce una faccia diffidente e fa “cos’è?”

Io dico eh beh una ricetta, un piatto freddo delizioso, perfetto per l’estate. Le Vitèeeel Tonnéeee!

Lei fa “cosa c’è dentro?”

Elenco i componenti, sicuro che da gente che mangia aringhe crude a pranzo e cena e pane e salame o pancetta cruda al mattino presto col caffè, non sarebbe arrivata nessuna obiezione.

Risultato: faccia scettica. “Vitello con il tonno? Carne e pesce insieme? Lo sai che mi piace come cucini, ma mi sembra azzardato. Comunque mi fido e ci provo”.

Prende un pezzo piccolo, giusto perché così se non le piace almeno non si butta via. Prova ad assaggiarlo. Nel frattempo suona il timer in cucina e vado a spegnerlo. Quando torno, 30 secondi dopo, sento dei suoni che se non fossimo in Danimarca, e in un’epoca diversa, avrei pensato al Tumulto dei Ciompi (*). In più Tabby ha il piatto pieno, e le guance così gonfie che per dirmi “è buono” pronuncia “HM BOFO”.

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Ecco la soluzione per pacificare il mondo! La cucina italiana!

Gli americani mangiano delle schifezze, per questo devono andare in giro a fare guerre per “convincere” la gente. Se fosse stato per noi, in Iraq, non c’era mica bisogno di bombardare. Si faceva una bella spaghettata aiooio, sui secondi si stava attenti e si glissava sulle costine di maiale e la spalla cotta (non molto amati dagli islamici), un bel dolce ipercalorico della nonna, vero caffè e grappino veneto, e vedevi che le cose si sistemavano. Tutt’al più ci sarebbe stata qualche vittima tra i civili per via dell’inaspettato eccesso di colesterolo che avrebbe fatto scoppiare qualche arteria inadeguata, ma trascurabile rispetto al casino che hanno fatto quelli che credono che andare da McDonalds rappresenti veramente un pasto.

E dopo questo mi danno il Nobel per la Pace.. :)

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(*) Il Tumulto dei Ciompi, che trovi descritto su wikipedia, non ha niente a che fare con tutto questo, però è bella l’assonanza tra questo evento e il “chomp chomp”, che i fumetti ci hanno insegnato essere il suono di chi mangia con gusto.

Polemic Warning: questo è un messaggio ad alto contenuto di polemica :)

Ieri ho assistito alla seguente triste scena.

Albergo in una piazzetta con unico accesso.

Accesso all’albergo tramite una strada, normalmente larga, ma ristretta per lavori.

Un torpedone (una corriera) deve passare per andare a prendere persone all’albergo.

Un mercedes con targa blu (che sta per corpo diplomatico e macchine importanti) parcheggiata alla cazzo di cane, ostruisce il passaggio. La guidatrice è fuori bordo vicino all’auto. L’autista del torpedone, vista la situazione, prima di avventurarsi fa manovra per provare ad entrare dall’altra direzione ma nonostante questo proprio non ce la fa.

Il torpedone entra nella strada. La guidatrice di mercedes osserva con malcelata insofferenza l’arrivo del grosso mezzo, il cui autista gentilmente fa capire che non riesce a passare. La guidatrice s’incazza come un’aquila ma seppur proferendo parole irripetibili in un inglese stentatissimo sposta la macchina.

Nota sulla guidatrice: non che l’abito debba per forza fare il monaco, ma una zoccola operativa sulle strade basse è vestita più elegante. Alta due cazzi e un barattolo, grassa come un maiale in piedi, veste con maglia attillatissima che evidenzia crudelmente ed impietosamente l’elevato numero di rotoli sull’ormai inesistente punto vita; fuseaux neri, con cuciture corazzate per evitare lo scoppio; stivale con zeppa, interamente leopardato, compresi tacco e zeppa, forse anche la suola.

Ma tutto è bene ciò che finisce bene. Finora almeno. Il torpedone raggiunge l’albergo, gli ospiti felici sciamano e prendono posto, sorridono, scattano foto, tutto bene. Il torpedone riparte, e cosa ti trova nel mezzo della strada, in corrispondenza con la strettoia? Hmm vuoi il tempo per indovinare o te lo dico io che è un mercedes con targa blu?

L’autista si spazientisce un pochino ma controllando la gestualità per non essere troppo offensivo fa capire che la situazione è la stessa di prima. Visto che qualcuno, invece, sembra non aver capito.

La Zoccola (è una del corpo diplomatico, quindi serve la Maiuscola) dice cose che in confronto quelle dette prima potrebbero essere usate in un sussidiario per le elementari, però porta le grasse chiappe in macchina e la sposta. La sposta sull’incrocio, parcheggiandola metà sul marciapiede e metà sulla ciclabile, a raso dei lavori, rendendo l’uscita per il torpedone, se possibile, ancor più impossibile.

Nota sul parcheggio della Zoccola: in danimarca c’è un incoraggiamento sconfinato nell’uso dei mezzi ecologici: treni, corriere; ed un rispetto assoluto di pedoni e ciclisti. Se parcheggi la macchina su una ciclabile o su un marciapiede, e ti beccano, la macchina la requisiscono e la mandano istantaneamente via per cubarla; poi prendono la tua patente, la scarabocchiano, ci sputano sopra, la spezzettano, incendiano i pezzi e ne profanano le ceneri calpestandole; infine iniziano ad occuparsi di te, e questa è la parte ancor meno piacevole.

L’autista a quel punto decide che la pazienza è finita. Esce dalla corriera con le vene nel collo che sembrano due tubi del 27, diretto alla macchina.
Comunica alla Zoccola alcuni concetti riguardanti logistica e trasporti, e la Zoccola si trasforma istantaneamente in Troia dicendo all’autista cose che nessuno sopporterebbe, ed impedendo a lui nel frattempo di dire quello che pensava di lei, perché lei è del corpo diplomatico e “lei non sa chi sono io” e perché la polizia lo avrebbe arrestato se avesse anche solo tentato di dirle TR, cioè appena due quinti di quello che è: una Troia.

Giusto per la cronaca: dopo diversi tentativi di convincimento della Troia da parte di numerose persone accorse a vedere questo trambusto, nel mezzo del quale qualche danese in età ha anche ipotizzato che un episodio simile non si verifica dal 1978, la Troia decide di spostare il mercedes con targa blu 5 metri più avanti, sbloccando la situazione. Ritardo complessivo del bus: circa 15 minuti.

Premesse alla conclusione: la Troia

La Troia è chiaramente una persona di qualche peso in qualche ambasciata, ma sicuramente NON è danese.
La Troia proviene dal sud europa, quasi certamente, e non solo per l’aspetto: ho riconosciuto una certa gestualità, e l’inglese inquinato che parlava era sporco di mediterraneità. E la targa blu non poteva che confermare quanto sopra.
La Troia ha detto cose autorevoli, tra cui “lei non sa chi sono io”.
La Troia infine ha sentenziato che lei era del corpo diplomatico e che poteva fare quello che voleva, e che la macchina la metteva dove le pareva e che se ne strabatteva le palle di uno stronzo torpedone e dei suoi stronzi ospiti e del suo stronzo autista che nel fine linguaggio che la contraddistingueva era classificato come “un animale” (testuale).

Premesse alla conclusione: i danesi

I danesi in generale sono persone tutto sommato miti.
I danesi in generale sono persone estremamente libere e libertarie, ma che limitano la propria libertà quando questa lede il diritto degli altri di avere la propria. Infatti i danesi sono estremamente rispettosi della libertà degli altri, in cambio chiedono solo che venga rispettata la propria.
In poche parole, i danesi sono il contrario, diametralmente opposto, della Troia.

Conclusione

Ma le ambasciate non fanno una selezione del proprio personale, quello che devono mandare all’estero a rappresentare la propria nazione?
Io sono italiano, e devo dire che mi farebbe piuttosto schifo se la Troia fosse italiana, e se quindi l’immagine già piuttosto deteriorata che abbiamo all’estero fosse ulteriormente confermata da episodi come questo.
E se non è italiana, purtroppo non mi fa tirare un sospiro di sollievo. Se è greca, o spagnola, o albanese, non importa. E’ la quintessenza della prepotenza, della prevaricazione, della stupidità, dell’ignoranza, del “che peccato, mi dispiace ma non siamo tutti uguali”.

Non importa da dove viene; importa solo che finché viene dato potere a gente di questo calibro, siamo tutti più poveri.

Messaggio a qualunque nazione sia quella che ha autorizzato la Troia ad esercitare: se volete fare le vostre porcate fatevele in casa, ma non mandate Troie a farla da padrone in un paese libero.

Grazie.