Sat 28 Apr 2007
Venerdì siamo andati al party di chiusura di un Pub storico di Copenhagen, l’Erdinger Pub, gestito da decenni dal migliore amico di Tabby e ancor prima dai suoi genitori. Un posto tipico, dove la cucina poteva sfornare le migliori aringhe crude della zona. Ebbene sì, qui si mangiano aringhe crude. Mica sempre, è un piatto tradizionale, ma comunque esiste ed è molto apprezzato.
E le ho assaggiate, non sono male. Roba per uomini veri, ma d’altra parte i Vichinghi non erano mica mezze seghe. Cosa credi che mangiassero nei lunghi mesi di navigazione quando andavano ad esplorare il mondo? I crackers della Weight Watchers?
Vabbè. Tristezza, naturalmente, seppur vagamente mitigata dalla birra agratis offerta dalla casa; eravamo in una cinquantina, e per via di non arrivare corti hanno messo da parte 300 litri di birra. Ma solo per essere sicuri che nessuno rimanesse senza. Noi non siamo abituati a vedere signore in età avanzata camminare con passo incerto e oscillare in preda ai fumi, qui invece in occasioni del genere è normale, non c’è niente di disdicevole o disonorevole. In più nessuno doveva guidare per tornare a casa, quindi tutti davano il loro contributo e facevano a gara per dar fondo ai 300 litri. Erano tutti lieti di partecipare allo sforzo collettivo, e man mano che la cisterna si svuotava erano tutti sempre più felici. Immagino che fosse perché vedevano che gli sforzi stavano portando al successo dell’operazione.
Divago per sottolineare che in italia non ho mai visto gente andare in giro il venerdì e il sabato sera e prendere l’autobus portando con sè casse di birra, chitarre, bonghi, sterei colossali; noi abbiamo la macchina vinavilizzata alle chiappe, e poi siamo supermen, siamo convinti comunque di essere in possesso delle facoltà necessarie per guidarla anche stanchi e bevuti alle 4 di mattina dopo una notte in disco. E’ questo che ci frega. Non per niente qui percentualmente hanno meno della metà di morti per incidenti stradali rispetto a noi. Pochi si azzardano a guidare se non sobri. Primo: perché se per caso ti becca la polizia ti prendono la patente e, nell’ordine: la spezzettano, la buttano a terra, la calpestano, buttano benzina e ci danno fuoco. Poi si girano verso di te e se sono calmi ti fanno decollare in direzione casa con un calcio, se invece sono un po’ irritati ti arrestano. Ma raramente si arriva a questo, infatti di patenti ne incendiano pochissime; semplicemente chi esce ed ha in programma di bersi due birre prende il bus invece che l’auto. Non è considerata una deprivazione mortale, fa sempre parte del rispetto per gli altri.
Tornando a bomba. C’era il solito, classico, freddo porco. Ma è primavera.
Io sono italiano, abituato in questa stagione a temperature diverse, e mi sentivo piuttosto ridicolo. Seduto a un tavolo all’esterno, circondato da gente in T-shirt e pantaloncini corti, vestito come un pirla con felpa, piumino, jeans spessi, e avere freddo comunque. Loro invece eran lì che non facevano neanche una piega. C’è da dire che erano tutti belli carburati, ed infatti ecco spiegata almeno parzialmente la necessità dei 300 litri.
Per affrontare il rigore dell’inverno estivo danese.
One Response to “Il Pub è morto, viva il Pub!”
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May 4th, 2007 at 9:35
E secondo te, perchè a Mantova la cucina tradizionale prevede lardo, vino e altre amenità ipercaloriche? Pensa a prima della guerra, quando non riuscivi ad andare a letto se prima non ci mettevi dentro il prete (scldino, in dialetto mantovano).