Lo so che lo sai cos’è un coccodrillo. E’ quell’articolo che ogni buon giornalista tiene nel cassetto, bello compilato e pronto per commemorare la memoria di persone conosciute quando schiantano. Basta riempire lo spazietto della data.

Va bè, primo io non sono un giornalista e non ho nessun coccodrillo nel cassetto, secondo ho dovuto digerirla un pochino la cosa, per cui ci ho messo qualche giorno.

Quando ero in Italia ho fatto volontariato in Croce Rossa per quindici anni. Ero autista di ambulanza. I miei servizi in Croce Rossa erano principalmente per il 118, ma ho fatto anche altre cose tipo protezione civile, cose così.

Alfredo era uno di noi volontari. Un volontario anziano, uno di quelli che dici sono sempre stati lì, e ti vien da dire che erano a Solferino, di fianco a Henry Dunant quando l’ha fondata.

Alfredo di cognome faceva Held, e rivelava a tutti con malcelata soddisfazione che in tedesco vuol dire “Eroe”. È la forte presenza austriaca nella zona di Mantova nel diciannovesimo secolo che ci ha regalato tanti cognomi in lingua teutonica. Ariano va bene, ma la femmena italiana ha il suo fascino, evidentemente.

Alfredo era un uomo dall’umore alterno, un cocciuto, un bastian contrario, talvolta anche un rompipalle, ma lo faceva un po’ per la sua attitudine, e molto per la sua esperienza. A mio parere era uno che guardava lontano. E negli altri vedeva i potenziali difetti, e i potenziali errori, che quando sei in soccorso di emergenza e il tempo corre troppo veloce possono rivelarsi catastrofici. Alla faccia di tutti i giovincelli che dopo un corso pensano di saper fare la respirazione bocca a bocca al mondo, e di salvarlo.

Alfredo c’era sempre e conosceva tutti, e anche quando non era in turno lo trovavi in Sede ugualmente.
Se avevi bisogno per completare un equipaggio, lo chiamavi e lui correva. Non senza mugugnare, ovviamente, ma in realtà era felice di farlo.
Era un uomo solo, e la Croce Rossa era la sua vita. E, benché col suo personalissimo modo, lo dimostrava. In fondo era un uomo buono, e non potevi non volergli bene.

Era malato da tempo, Alfredo, ma non si è mai curato propriamente.
E così quando il Bringo, un ex collega volontario, ha avuto il buon cuore di avvertirmi che Alfredo se n’è andato, non avevo parole. Sai quelle persone che ci sono sempre state e ci saranno sempre, il concetto è quello. E quando ti rendi conto che la seconda parte dell’asserzione è falsa ti crollano almeno un paio di cose.

Ammesso e non concesso che esista un aldilà, sono certo che si sta lamentando di qualcosa. Che è troppo caldo o troppo freddo. Che si annoia. Che non c’è il caffè. Che c’è ma che non è come quello che fa lui. Che gli mancano i tortelli di zucca. Che si stava meglio quando si stava peggio. Che non gli piace questo coccodrillo.

Ma no, probabilmente si starà lamentando che non ci sono ambulanze da guidare. Anche se, diciamocelo: a chi servirebbero?