Pare che una estensione del Triangolo delle Bermude arrivi fino a Copenhagen.

Questo è un messaggio inviato alle mie sorelle di recente, riguardante un problema alla batteria della macchina, che a distanza di tre mesi e su una macchina diversa, si è ripetuto. Una maledizione. Oppure.. il Triangolo delle Bermude.. (musica di suspence)..

ieri dovevamo andare a Faxe (Fakse in danese, ma per meglio adattarsi ai forestieri l’hanno chiamato Faxe) un paese che è stato comprato praticamente dalla fabbrica di birra omonima. Diciamo che Carlsberg e Tuborg sono le prime due, poi c’è Faxe, e si trova anche da noi tra l’altro.

Dovevamo andare lì perché ci abitano i genitori di Tabby, era una cena per il compleanno del babbo di Tabby (Tabbo?). Cena alle 18.30 chiaramente, in perfetto stile danese.

E prima dovevamo passare da Fisketorvet, letteralmente “il mercato del pesce”, un mall sterminato, a comprare il regalo, poi da SuperMarco, il supermercato italiano, a comprare il vino. Ho preso una boccia di chianti, quello con la paglia, del montepulciano e del bardolino chiaretto. I danesi prendono di quelle balle con il vino italiano.. beh d’altra parte non c’hanno gli enzimi.

Comunque.

Io credo che ci sia qualche influsso elettromaggnetico tipo triangolo delle bermude; quando io e Tabby alle 16.57 abbiamo portato le chiappe in macchina non partiva, batteria a zero. Dopo neanche 5 giorni di fermo. Come la Marea (l’altra macchina, NdANT) 3 mesi fa, uguale.

Sceneggiatura dei minuti successivi.

Esterno giorno.

1) scoramento. i 45 minuti per i supermercati e l’ora per il viaggio si stavano rapidamente consumando.

2) scatta un raffazzonato piano B (Tabby sgomma in bici da Fisketorvet, io smonto la batteria e la porto in casa per caricarla, un’ora, meglio che niente).

3) scoramento, un’ora non è abbastanza.

4) piano C (pianifichiamo una spinta).

5) non c’è spazio abbastanza perché ci sono pozzanghere tutt’intorno.

6) scoramento.

7) miracolo: passava di lì un operaione vichingo che gli mancava solo l’elmo e lo spadone, il quale ha portato vicino il suo ford transit a ruote doppiate del 1957 munito di telaio con struttura a ruggine portante, io ho estratto il cavo rosso/nero professionale da camio (10kg senza contare le pinze), mi ha dato una scossarella e la macchinina verde è ripartita.

8) volo da Fisketorvet, Tabby scende dalla macchina in movimento alla Starsky e Hutch (o alla Hazzard.. mmmhh, Daisy Duke..), io proseguo la corsa in derapata verso SuperMarco dove davanti a un supermercato Italiano, in Danimarca, parcheggio all’Americana; acquistando insalata Russa completerei la sequenza multietnica ma rinuncio (non mi piace), prendo il vino, torno a Fisketorvet, carico Daisy Duke e si sgomma verso Faxe.

Totale ritardo 10 minuti, ampiamente calcolato dalla mamma di Tabby che ci conosce abbastanza bene e che pianifica sempre un ampio margine prima di estrarre dal forno il porco in crosta, visto che dopo 10 minuti senza toccarlo diventerebbe una ciofeca.

Non capisco. Forse sono davvero gli influssi elettromaggnetici, forse le nostre batterie sono progettate per vivere nel 100% di umidità costante mentre qui c’è lo 0,01%, come nel Sahara, forse è l’amplificatore del sud-woofer che consuma (ma dovrebbe spegnersi insieme allo stereo) o forse è solo che le batterie di solito durano 3 anni poi crepano e questa ha fatto già i salti mortali dopo 8 anni di indefessa attività. La cambierò, non credo sia una grossa spesa.

Stamattina trallaltro poi è partita che non sembrava neanche lei :)

Ciao

ANT

Nota sugli errori grammaticali o le inesattezze:

elettromaggnetico: per dare un tocco più mediterraneo alla parola;

camio: camion in dialetto mantovano;

sud-woofer: perché, parliamoci chiaro, il sub-woofer è un po’ zarro (o tamarro, come preferisci).