Wed 14 May 2008
Questa è bella.
Sono stupito, ed il fatto è che non so se è -piacevolmente- stupito oppure se “piacevolmente” non c’azzecca proprio.
Dunque, la stagione estiva è arrivata e così i turisti.
Ed io sono già impegnatissimo a gestire gli ospiti “speciali”, come l’anno scorso, in attesa che inizino i tour nei quali farò da guida turistica.
L’agenzia per cui lavoro quest’anno è molto più grande e potente di quella dell’anno scorso, ed ai clienti danno molti più servizi rispetto all’altra.
Uno di questi è lo Steward per conferenze.
Ma veniamo agli accadimenti.
Prima comunicazione. Tre giorni fa, mi contatta la mia coordinatrice.
– C: c’è un servizio Steward full time per quattro giorni, lo vuoi prendere? Dai Dai Dai Dai Dai NonPuoiDireDiNo..
Io metto su un piatto della bilancia un servizio da due ore sabato e un tour che forse.. chissà.. lo danno al 10%.. da una parte.
E questo qua, con i suoi 4 giorni di superlavoro, sull’altro piatto, con la montagna di soldi (tutti guadagnati) correlata. Non c’è voluto più di un microsecondo per dire sì.
– Io: (dopo un microsecondo) Sì.
– C: GRANDE! Mi occupo io delle sostituzioni sui tuoi turni!
– Io: Però, se per caso succede che magari hai bisogno, se ci sono numerosi altri servizi tra sabato e domenica, non voglio lasciarti a piedi.
– C: non preoccuparti farò i salti mortali e troverò un italiano, va bene così, grazie grazie grazie clic
E non sospetto nulla.
Vengo tuttavia a sapere che si tratta della Conferenza Annuale Internazionale della Bayer per Infermiere. E’ già qualcosa.
Vengo anche a sapere che arrivano altri servizi per ospiti italiani tra sabato e domenica.
Seconda comunicazione.
– Io: Sei sicura, guarda che per fare lo Steward basta chiunque che sappia parlare inglese, noi italiani invece siamo pochi e..
– C: Smettila, sono sicura, ho già trovato qualcuno. clic
Puzza un po’, a questo punto. Lei è un tantino più cerimoniosa, di solito.
Terza comunicazione (con un’altra coordinatrice).
– Io: ciao senti a proposito di quel servizio ho un paio di dubbi, sei sicura che ci siano abbastanza assistenti italian..
– a/C: non preoccuparti è tutto a posto siamo coperti ciao. clic
Quarta comunicazione (con la mia C.)
– Io: senti non è che non voglia farlo, è solo per facilitarti le cose e..
– C: ottimo grazie apprezzo lo fai tu ciao. clic
Il dubbio cresce.
Perché, con tanti colleghi che ho che parlano inglese, vogliono così ostinatamente me che sono uno dei pochi che parlano anche italiano? Mi destreggio bene con le pratiche di imbarco/sbarco/gestione e organizzazione gruppi, ma non è che gli altri siano deficienti, sono capaci anche loro e anzi, più di uno è anche meglio di me.
hmm.. devo scoprire la verità..
Passo per l’ufficio con la scusa di prendere una cravatta marchiata di scorta (è obbligatoria in queste occasioni e sono sicuro che se ne hai una sola viene macchiata di caffè nei primi 5 minuti) e ne approfitto per appartarmi con un’altra coordinatrice (la terza) la quale dopo qualche maldestra e comunque inefficace resistenza, confessa.
E risulta che l’organizzazione della Conferenza Annuale Internazionale della Bayer per Infermiere, visto che i partecipanti sono rappresentanti del sesso femminile al 95%, ha richiesto es-pres-sa-men-te udite udite uno Steward maschio e di ottima presenza. Tra parentesi: hai capito, le infermiere porcelline?
Loro, le coordinatrici, si sono consultate ed hanno deciso unanimemente che dovevo essere io. Però, mi dice, per carità non dirlo agli altri che sennò poi fanno i gelosi.
Allora.
Nella mia vita me ne sono successe tante, ma quella di essere scelto non per quello che ho nella mia testa bensì per il mio corpo, giammai!
E mi è passata tutta la vita davanti.
Da quando adolescente sfigato e timido con occhiali e apparecchio per i denti non osavo neanche pensare di avvicinare le signorine, a quando un po’ più cresciuto ero più carino, sì, ma comunque nessuno mi ha mai proposto la copertina di Maxim. Anche adesso non sono proprio un brutto arnese, da quando vivo qui sono anche tornato al mio peso forma, ma dico.. gli altri devono proprio essere messi male se una congrega di coordinatrici elegge _me_ come la cosa più sexy dell’ufficio. E non parliamo di signore in età: io ho sempre fatto colpo più sulle mamme che sulle figlie, questo è vero, ma qui stiamo parlando di tre trentenni, per di più gnocche da combattimento tutte e tre, che sull’indicatore di sexytudine andrebbero a fondo scala. E non continuo che non si sa mai che ci siano dei bambini.
OK che loro sono fuori gioco essendo femmine, ma è solo per dire che non mi hanno scelto delle signore che apprezzavano il mio sorriso.
Comunque. Ho realizzato di essere diventato un oggetto.
L’Uomo-Oggetto.
Il Macho Scandinavo.
Il Danimarca Dream Man.
..Lo Scarrafone del Desiderio!
C’è tra voi qualche altro corpo mercificato che mi possa dare qualche suggerimento per superare il blocco psicologico?
PS E c’ho poco da protestare e dichiarare “l’utero è mio e me lo gestisco io”.. non ce l’ho, almeno che io sappia.
3 Responses to “Lo Scarrafone del Desiderio”
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May 15th, 2008 at 8:14
ARGGHHH!!!! mi rodo dall’invidia!!!!
Povero scarrafone! che lavoraccio che fai!!! :)
Vogliamo lo “scalpo” di almeno due di queste super-infermiere! :)
p.s: io sono nella media, quelle poche che mi passano per le mani me le devo sudare, se vengo la dici che me le assegnano un gruppo di donzelle? :)
May 15th, 2008 at 10:04
Ma sì, credo di sì. Sono trecento, anche se fai una tara di quelle severe, rimane ben qualcosa. E devo dire che il primo stock di materiale arrivato oggi non smentisce le aspettative.
Tra l’altro se andassero in corsia tirate da corsa come erano oggi, mi sa che si lascerebbero dietro una scia di botti sordi di coronarie esplose..
PS credo che per questo tipo di target valgano diverse delle indicazioni del “Kit Trombino”: vai a rileggerlo prima di prendere l’aereo :)
May 18th, 2008 at 10:11
Nooooooooooo, il sogno! Ora vogliamo la recensione completa, uomo-oggetto ;)